IL PROGETTO “LUUM”, Nascita e Sviluppi

PROF. AUGUSTO CESARE GRILLO

I miei primi studi sulle moderne sorgenti luminose e sulla luce da queste emessa risalgono ai primi anni “90. Ormai circa 30 anni fa. Il dott. Nakamura (successivamente sarà insignito del premio Nobel per l’invenzione) aveva appena completato presso i laboratori Nichia in Giappone lo sviluppo dei primi LED a luce blu. Una banda dello spettro luminoso a maggiore energia e che avrebbe portato i LED al salto qualitativo nell’efficienza energetica che conosciamo oggi.

Arrivarono sul mio tavolo, presso il centro di ricerca sul design e l’innovazione Villatosca Design Management Centre a Milano, i primi LED con l’indicazione di esplorare le potenzialità d’uso in ambito domestico.

I primi studi, condotti in collaborazione con varie Università e centri di ricerca, misero in luce le deficienze strutturali di quei LED: bassa efficienza energetica, altissimo costo e soprattutto l’emissione di uno spettro luminoso troppo sbilanciato sulla banda ad alta energia della cosiddetta “luce blu”; potenzialmente dannosa per la retina umana e per i possibili disturbi al ciclo circadiano di sonno veglia. La presenza di un picco di intensità luminosa sui 400 nm eccedente la curva di intensità normale (quella emessa dal sole) rendeva quei LED, molto più di oggi, sconsigliabili per illuminare l’ambiente domestico.

Gli studi sulle sorgenti luminose e sulla luce ad alto comfort continuarono con il progetto Heliopolis – la lampada che riproduceva i colori dello spettro solare. Il successo di questo progetto motivò l’acquisizione – nel 2000 - della Lumen Center Italia, azienda manifatturiera di apparecchi di illuminazione, mentre le possibili applicazioni di quei LED in ambito domestico furono sospese.
Villatosca Design Management Centre consolidava così la sua posizione di centro ricerche di eccellenza nello studio e nello sviluppo di apparecchi innovativi nel settore della luce ad alto comfort anche attraverso il suo braccio operativo la Lumen Center Italia.

Tra il 2000 e il 2010 Villatosca Design Management Centre tramite la Lumen Center Italia promosse timidi tentativi di utilizzo dei LED, molto migliorati, nell’efficienza, con “Happy Candle” (2002) fino alla vera e propria esplosione del loro utilizzo sul finire del 2010.

I LED a luce blu avevano molto migliorato l’efficienza energetica, in termini di maggiori quantità di lumen emessi e minori watt consumati. Il mercato manifestava tutti i segni di una imminente rivoluzione tecnologica al riguardo. Gli obiettivi indicati dal trattato di Kyoto in termini di riduzione del CO2 imponeva ai Governi di tutto il mondo di ridurre i consumi di energia. Furono messe al bando le sorgenti luminose ad incandescenza, promuovendo con questo – sia pure indirettamente - le sorgenti LED!

La produzione dei LED raggiunse tassi crescita a due cifre e la loro applicazione in ambito domestico si diffuse rapidamente.

I produttori di apparecchi di illuminazione furono costretti a operare una transizione tecnologica importante divenendo responsabili non solo della qualità degli apparecchi, ma anche della luce da questi emessa.
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Su mia precisa indicazione Villatosca Design Management Centre forte della esperienza accumulata nel campo e dei rapporti privilegiati conservati con il Giappone e i maggiori produttori mondiali di LED. Consapevole dello squilibrio nello spettro luminoso emesso dai LED in commercio, difetto strutturale, mai del tutto sanato con le migliorie in termini di efficienza ottenuti nel corso degli anni, decise di promuovere il progetto “luum”.
Inizia così la sua collaborazione con la Toshiba Materials (azienda del gruppo Toshiba) per lo sviluppo e la produzione di LED di nuova generazione capaci di ottima efficienza energetica e di emettere uno spettro molto più simile a quello della luce naturale. Senza gli squilibri tipici dei LED in commercio, troppo sbilanciati sulle onde a maggiore energia, le cosiddette onde blu, dannose per il metabolismo, la salute umana e la conservazione delle opere d’arte.
Fu un periodo fruttuoso di collaborazione tra la Toshiba Materials e il gruppo Villatosca che portò alla presentazione in anteprima mondiale dei LED di nuova generazione a Francoforte, durante la Fiera Light + Building nella primavera del 2014. Il progetto fu denominato “Luum” e definiva lo standard qualitativo dello spettro luminoso emesso dai LED. Spettro equilibrato, senza picchi di intensità nelle bande ad alta energia (luce Blu), purezza del bianco, CRI e CQS maggiori di 95.
La presentazione dei LED a standard Luum prodotti dalla Toshiba Materials ricevette un grande riconoscimento dal pubblico e da varie Istituzioni pubbliche tra le quali annoveriamo con orgoglio l’illuminazione dell’area ospitalità del Padiglione del Giappone all’EXPO di Milano del 2015.

Seguirono numerosi riconoscimenti e il gruppo affrontò con successo l’illuminazione del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci presso l’Ambrosiana di Milano. Successivamente fu illuminata l’ala storica dell’intero Museo, contenente capolavori come la Canestra di Caravaggio, opere di Botticelli, Tiziano, Brueghel e molti altri.

 

Seguirono Pompei con la casa dei Vettii prima e la Domus del Frutteto più recentemente. I musei Vaticani e nel 2019 il grande capolavoro di Raffaello: I Cartone preparatorio della Scuola di Atene.

Queste vere e proprie imprese illuminotecniche concentrate verso una illuminazione “corretta” e non dannosa per le opere d’arte, che consente la migliore divulgazione /fruizione e, nello stesso tempo, la migliore preservazione, ci ha reso maggiormente consapevoli dell’importanza della corretta illuminazione non solo in ambienti domestici.

Nello stesso periodo arrivano a conclusione gli studi iniziati con il Centro ricerche dell’Ospedale San Raffaele di Milano sulla dannosità della luce blu sulle cellule epiteliali della retina umana. Già numerose ricerche scientifiche a livello mondiale davano evidenza della dannosità della luce blu – definita in ambito comunitario “Blue Hazard”.
Le ricerche del San Raffaele, per la prima volta al mondo sulle cellule della retina umane, ci davano ragione e rendevano evidente come le onde emesse dai LED aventi il tipico squilibrio del picco di intensità sulle onde blu risultano dannose. 
 
I nostri sforzi per l’ottenimento di LED di nuova generazione a standard Luum venivano premiati.

Tutto questo e la necessità di mettere ordine alla varie attività del gruppo ci ha motivato a creare una nuova società in grado di assolvere al meglio alle nuove richieste del mercato. Nasce così AHLUX Italia, società alla quale è stata affidata la produzione e la promozione dei migliori apparecchi di illuminazione ad alto comfort visivo con LED standard Luum.

Ahlux italia dispone di un sito produttivo di circa 1.000 mq in Santo Stefano Ticino (MI) a pochi Km dalla A4, dalla  Grande Fiera, da Malpensa e Milano. La superfice produttiva è suddivisa in zona arrivo e lavorazione semilavorati, zona assemblaggio e test elettrici, laboratorio prototipazione e prove, ufficio tecnico, zona spedizioni.
Con l’aumento della domanda luum® l’azienda ha implementato una «camera grigia», ovvero una stanza a basso contenuto di polveri, per l’assemblaggio delle lenti, delle ottiche e dell’elettronica a bordo dei suoi prodotti, in modo da aumentare lo standard qualitativo e produttivo.
Grazie alla sua officina meccanica e il suo team di esperti artigiani e ingegneri è in grado di ottenere standard qualitativi altissimi.

Progettazione avanzata, materiali di qualità e meccaniche di precisione creano prodotti interamente Made in Italy.

Nel caso del dissipatore utilizzato a bordo del sagomatore Anub, abbiamo scelto una speciale lega di alluminio in grado di dissipare il calore rapidamente, allungando di molto la vita utile del prodotto.
Oltre al sito produttivo Ahlux dispone di Uffici/Showroom nel centro di Milano, Via Cenisio.

Ahlux italia persegue l’ eccellenza nel design, nella qualità della luce e nella tecnica degli apparecchi di illuminazione

Qualità della luce per una migliore qualità della vita.

A Brand of

AHLUX ITALIA S.R.L.S.

Via Cenisio 36, Milano.